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Legna da ardere residenziale

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C'è sempre da imparare: "Utilizzare la legna da ardere come combustibile conviene a noi ed anche all’ambiente."
 

Per ottenere della ottima legna di qualità c'è da considerare che la cosa più importante  è l'operazione detta stagionatura.
Noi lo sappiamo bene ed è per questo che la immagazziniamo presso i nostri depositi areati durante i mesi invernali, dove vi rimarrà tutto il tempo necessario per un'ottima essiccazione, solo in seguito inizierà la lavorazione (taglio e spacco) per lo stoccaggio e relativa commercializzazione.  
Noi consigliamo d'acquistarla nei mesi che vanno da gennaio a settembre, sfruttando il caldo di questo periodo la vostra legna potrà seccare e perdere tutta l'umidità superflua (ottimale dal 14% al 25%) in modo da potervi garantire un'ideale combustione. 
Inoltre in questo periodo potrete usufruire delle nostre offerte speciali, che vi faranno risparmiare potendo usufruire di sconti particolari dovuti alla bassa stagione del settore.

La nostra azienda produce e vende legna da ardere solo ed unicamente nazionale selezionata proveniente delle valli bergamasche e questo per ridurre al minimo i costi di trasporto che si traducono in un maggior risparmio per il consumatore.

I nostri tronchi sono di faggio, carpino, carpino bianco, quercia, robinia, leccio e cerro, la miglior legna da usare per camini chiusi o aperti, stufe e stube.

 

Quando si brucia legna in un camino, stufa o forno, la legna da ardere di qualità è la chiave per la convenienza, efficienza e sicurezza. L'uso di legno bagnato o ciocchi che non sono della giusta dimensione o forma può risultare frustrante. Bruciare legna trattata chimicamente o di bassa qualità può far crescere un deposito capace di alimentare pericolosi incendi nelle canne fumarie. Una buona pianificazione, la stagionatura e la conservazione della legna da ardere sono essenziali per il successo di un caldo, tranquillo e sicuro inverno.

La migliore selezione

La legna da ardere rappresenta una fonte energetica rinnovabile (il legno ricresce naturalmente, al contrario dei giacimenti petroliferi) e neutra rispetto alle emissioni di CO2 (le piante utilizzano per crescere tanta CO2 quanta ne viene immessa in atmosfera durante il loro utilizzo energetico, portando il bilancio è pienamente alla pari).
Utilizzare il legno come fonte energetica non distrugge i boschi, anzi permette una loro gestione mirata, una coltivazione attenta, che migliora l’ambiente e permette il loro rinnovamento continuo. In Italia i boschi aumentano ogni anno, nonostante la richiesta di legno per energia.

 

 

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Utilizzare la legna da ardere come combustibile conviene ai nostri portafogli ma soprattutto all’ambiente!
Tutti sappiamo, perché lo vediamo dalle bollette, quanto aumentano ogni anno le tariffe dei combustibili fossili e quanto pesa il riscaldamento sul bilancio famigliare o aziendale, con il legno si spende meno: a parità di energia termica erogata, si può risparmiare fino al 75% sul prezzo del combustibile!
Risparmiare attraverso l’impiego delle biomasse legnose è quindi positivo per noi, ma anche per l’ambiente e per l’economia delle aree rurali. Utilizzare il legno, infatti, permette di creare più posti di lavoro sul territorio, perché implica un processo di trasformazione con più unità lavorative coinvolte localmente.
Il risparmio è ancora più evidente se il legno viene bruciato in generatori termici efficienti, cioè che utilizzando meno materiale producono lo stesso quantitativo di calore. Usare meno combustibile significa spendere meno, pensate ad un’auto, meno consumi significano meno volte dal benzinaio!

La legna da ardere, una scelta etica per l'ambiente e non solo!
Il legno, al contrario delle fonti fossili di energia, è una risorsa rinnovabile. Questo perché gli alberi, da milioni di anni presenti sulla terra, se gestiti in modo corretto potranno continuare ad esistere, all’infinito, producendo non solo legno, ma beni e servizi utili a noi, agli animali e a tutto il pianeta.

La piccola porzione di bosco, la piantagione da legno o il filare arborato che serve oggi a noi per scaldarci, se gestita correttamente, ricrescerà e potrà quindi servire anche ai nostri figli, ai nostri nipoti e alle generazioni successive, mantenendo nel frattempo le molteplici funzioni degli alberi e fissando, durante la crescita, la CO2 atmosferica.
Si sente tanto parlare di CO2, cioè anidride carbonica, nel dibattito sui cambiamenti climatici e sull’inquinamento atmosferico. L’anidride carbonica sembra in effetti una delle principali cause dell’effetto serra e quindi del cosiddetto surriscaldamento globale. Le piante, durante la crescita, immagazzinano la CO2, diminuendone la concentrazione in atmosfera.

Tagliando gli alberi nell’ambito di una gestione sostenibile non influiamo negativamente sull’ambiente! utilizzando il legno infatti, il bilancio tra la CO2 emessa e quella immagazzinata dalle piante è in pari, in equilibrio, mentre impiegando fonti non rinnovabili si sposta “la lancetta” a favore della CO2, con danni per l’ambiente e contro le indicazioni internazionali di riduzione delle emissioni (es. Protocollo di Kyoto, Pacchetto Energia UE “20 – 20 – 20”).
 

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